ekadanpi

Titolo originale: ekadanpi/慧可断臂
Album: Kochuuten
Arrangiamento: Comp
Testo: Ranko
Voce: Ranko

Nota: Il titolo è un composto di quattro kanji che significa “mostrare una grande determinazione” o “esprimere un desiderio appassionato di cercare la verità”. Huike (Eka) era un alto sacerdote della tarda dinastia settentrionale e meridionale cinese e il secondo fondatore del buddismo Zen. Voleva un maestro che “potesse aprire la porta dell’elisir della compassione universale per liberare tutti gli esseri”, ma Bodhidharma rifiutò. Allora Huike si tagliò il braccio (Danpi) come prova della sua determinazione.

Due occhi annebbiati mi guardano.
Si intrecciano sul mio sguardo, così non vengono notati
Che questo sia giusto o sbagliato, non c’è modo di tornare indietro.

Occhi e orecchie, mano e mano, corpo, sotto ai piedi, tutto è perfettamente normale.
Io e te siamo distorti. Non è che siamo stati scoperti?!

Esaurisco il coraggio e scappo via
Non c’è modo di coprire la vergogna.
Tu non capisci niente!
Il cappio intorno al mio collo si è spezzato
Farò finta di essere umano e rinascerò.

Anche se quella ragazza è scomparsa al mattino, io sono ancora vivo e il paradiso è tranquillo
La gente viene ingannata, ma non lo sanno nemmeno e finiscono per essere felici

So che l’ onestà non paga, ma non posso fermarmi.
La noia e la follia sono quello che ci uccide (noi youkai) ora.

Sei così arrogante, stai zitto.
Non basta avere ragione.
So che sono il più rozzo
E sono pronto a dire addio al mondo.
Ah, lasciatemi considerare la mia triste esistenza.

Non ho niente da perdere
Sto solo ballando a una festa di concetti
Quel dio invincibile è stato consumato
Ora tutto è diventato uguale.
Esaurisco il coraggio e scappo via
Non c’è modo di coprire la vergogna.
Tu non capisci niente!
Il cappio intorno al mio collo si è spezzato
Farò finta di essere umano e rinascerò.