Abisso di Ricordi

Basata sulla canzone Kioku no Fuchi dall’ album Long Skirt Panorama Girl.

Oh, è da un po’ che non ci vediamo. Benvenuto. Come stai? Beh, mi fa piacere sentirlo. Ma non mi interessa particolarmente se non stai bene. Sarebbe così noioso se qualcuno ti uccidesse, quindi se dovesse succedere, per favore vieni a dirmi chi è stato. Anche se morirai, andrà tutto bene, perché ci sono il fiume Sanzu, il mondo dei morti e l’ inferno. Eh? Vuoi che venga a trovarti? Che carino che sei.
Va bene, ti preparo una tazza di tè. Oh, attento a quel fiore. È molto velenoso, basta toccarlo per far marcire le dita. Non è un bel fiore? Oh, e fai attenzione alle spine di quell’ altro. Ma non hanno intenzione di farti del male. I fiori stanno soltanto fiorendo meravigliosamente.
Oh, perché ti sei fermato? Cosa stai guardando? Oh, quel fiore. …Non è bello? È un normalissimo fiore. Se vuoi avvicinarti e toccarlo, fai pure. Ha anche un bel profumo. Come si chiama il fiore? Beh. Non lo so. “Non può essere limitato a te”? Per cosa ti preoccupi, mi chiedo perché ti piaccia così tanto. Se lo tratto in modo speciale? No. È vero che c’è un solo fiore, cosa insolita per questo giardino. …Beh, oggi mi sento straordinariamente bene, quindi ti racconterò una storia. Dopo possiamo giocare. Non è una storia particolarmente interessante, ma non puoi dirmi di no dopo averla sentita. È una promessa. Ti avvelenerò se menti.

È stato molto tempo fa. Non ricordo bene quanto tempo fa, ma comunque. C’era un umano che amavo. Se ti sto mentendo? Oh beh, non importa se è una bugia o la verità, ascolta fino alla fine. E beh, ho amato quell’ umano così tanto che siamo andati a letto insieme. Poi, non so come, la mia pancia continuava a diventare sempre più grande, fino a quando ho pensato che stesse per scoppiare. Quell’ umano sembrava felice, così ho pensato fosse una cosa buona, quindi ho passato un po’ di tempo con la pancia pesante. Forse allora ho capito un po’ della felicità che deriva dallo stare con gli altri. Ehi, non guardarmi così male. Me l’hai chiesto tu, vero? “Eri tu che volevi parlarne, no”? …oh beh. Non lo so. Non so come esprimere i miei sentimenti in questo momento, perché non ne ho mai parlato con nessuno. Se volessi parlarne, saresti in grado di ascoltarmi? Bene. Che gentile.
Il bambino che è poi nato sembrava un mostro e non assomigliava né a me né a quell’umano. E quel che è peggio è che è morto subito. Non so come mi sentivo in quel momento, ma anche se provo a ricordarlo non ci riesco. Forse le mie emozioni si sono semplicemente sciolte, come se si fossero fuse in una pura luce bianca. L’umano stava piangendo, e io me ne andai senza guardarlo direttamente. Poi mi sono ritrovata in un campo di fiori e avevo il bambino morto tra le mie braccia. Poverino. Sì, mi è dispiaciuto per lui. Cosa? Non lo so, cerca di capirlo da solo. E così, ho seppellito in giardino quella cosa.
Poi me ne sono dimenticata per un po’, ma un giorno passavo di lì e c’era un fiore che non conoscevo che stava sbocciando. È quel fiore che ti piace. Ti ho detto che non so il suo nome. Non lo so proprio. Non ti aspettavi che fossi così romantica, vero? Beh, forse è così. Non è che l’ho dissotterrato o altro, e non ricordo dove l’ho seppellito. Comunque, questo è il motivo per cui c’è solo un fiore di questo tipo. Un fiore sboccia e cade, produce frutti, produce un seme e appare un altro germoglio. È un processo naturale che continua a ripetersi. È una serie di storie che ora sembrano false, sembrano sogni, ma quando vedo quel fiore riesco a ricordare vagamente. Oh, dici che dovrei andare al fiume Sanzu?
Non è facile ricordare quel bambino. Non c’è modo di riconoscerlo tra i vari bambini che impilano rocce. Dovrei cercare quell’ umano, invece? …riguardo quello, una volta ho chiesto allo Yama. Volevo poter mostrare a quell’umano questo fiore. Naturalmente mi ha detto che non capiva. Ero un po’ sollevata. Non riuscivo più a ricordare il suo volto. Ma d’altra parte, c’era ancora qualcosa di umano in me che mi faceva avere quel tipo di sentimentalismo. Ma non è niente.
Bene, la storia è finita. Allora? Sei soddisfatto? L’ hai trovata interessante, buon per te. Ok, l’ avevamo promesso. Giochiamo? Andiamo fuori a giocare coi danmaku. Ah, andiamo in un altro posto. In un posto dove non colpiremo quel fiore e possiamo sfidarci quanto vogliamo. Mi faresti questo favore?